Manutenzione su condizione

La manutenzione su condizione è un particolare tipo di manutenzione preventiva che basa la sua efficacia sul monitoraggio delle condizioni di salute di un asset, attraverso ispezioni programmate, il raggiungimento di metriche prestabilite oppure il monitoraggio dei contatori.

manutenzione su condizione

Definizione di manutenzione su condizione

Per manutenzione secondo condizione si intendono tutte quelle azioni di prevenzione subordinate al raggiungimento di una determinata condizione di un asset che può variare per metriche quali il chilometraggio, numero di battute, tempo di lavoro etc.

Manutenzione preventiva secondo condizione

Come abbiamo detto, la manutenzione su condizione rientra nella categoria più ampia delle politiche di manutenzione preventiva. Con essa condivide infatti i principali obiettivi di estensione del ciclo di vita di un asset, riduzione del numero di fermi macchina e contenimento dei costi di riparazione. A differenza di altri tipi di manutenzione preventiva e programmata, però, la manutenzione secondo condizione tenta di porre rimedio ad uno dei maggiori svantaggi che possono derivare da un eccesso di prevenzione. Molto spesso infatti, per prevenire un fermo macchina o un guasto, si procede con la sostituzione di componenti che non sono ancora giunti a fine vita.

La manutenzione su condizione tenta dunque di rimediare a questa inefficienza, tramite il monitoraggio delle condizioni dell’asset in questione per decidere se sia il momento o meno di effettuare, per esempio, la sostituzione del componente.

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Differenza tra manutenzione predittiva e manutenzione su condizione

 Il fatto di avvalersi spesso di contatori applicati ad un asset, un macchinario o un impianto, rende la manutenzione su condizione per certi aspetti simile alla manutenzione predittiva, ma le due politiche manutentive sono di fatto separate e diverse tra loro.

Il primo punto che le contraddistingue è la tecnologia utilizzata. La manutenzione predittiva si avvale infatti del monitoraggio di sensori IoT che rappresentano nu elevato stadio di evoluzione tecnologica, mentre per effettuare una manutenzione su condizione è spesso sufficiente avvalersi della lettura di contatori che ci segnalano per esempio la temperatura raggiunta all’interno dell’impianto, i livelli di olio, o ancora la pressione, il numero di battute e i chilometri fatti.

Inoltre, bisogna aggiungere che la manutenzione predittiva si avvale della raccolta di una enorme quantità di dati che sono poi processati e analizzati attraverso complessi algoritmi in modo tale da predire con maggior efficienza e precisione il momento in cui avverrà un guasto.

In definitiva, la manutenzione su condizione, seppur svolta attraverso ispezioni e il monitoraggio di metriche e contatori, non si spinge tanto in là quanto può fare un’analisi predittiva, non raggiungendo lo stesso livello di precisione. Detto questo, è chiaro che la manutenzione secondo condizione resta una delle strategie più efficienti, in grado di mitigare gli output negativi derivanti da altre strategie di manutenzione preventiva.

Caratteristiche e vantaggi della manutenzione secondo condizione

Attraverso il monitoraggio di alcuni parametri in tempo reale, la manutenzione su condizione è una strategia efficiente nel ridurre al minimo il numero di fermi macchina, arrivando talvolta ad eliminarli completamente. Dal momento che un asset o un impianto sottoposto ad un sistema di manutenzione secondo condizione è costantemente controllato e monitorato in base al suo stato di salute, il personale può essere a conoscenza del momento migliore per effettuare un intervento di manutenzione. In questo modo si può evitare la sostituzione di pezzi o componenti prima che essi abbiano esaurito completamente il loro ciclo vita, senza per questo rischiare di incorrere in guasti inaspettati o fermi macchina evitabili.

Manutenzione su condizione esempi

La manutenzione su condizione è molto simile al meccanismo con cui funzionano le luci di emergenza di un automobile. Un esempio efficace può essere appunto la spia che ci segnala il momento in cui cambiare l’olio. Attraverso una manutenzione preventiva, senza dunque il monitoraggio della condizione in cui si trova il nostro serbatoio, rischieremmo di cambiare l’olio ancora prima che esso sia completamente esausto. In questo caso ci metteremmo sì al riparo da un guasto molto serio, ma allo stesso tempo saremmo costretti ad una sostituzione anticipata con la conseguenza di incorrere in una non ottimizzazione dei costi.

Al contrario, con la spia dell’olio accesa, sappiamo esattamente quando è il momento di intervenire. Questa informazione ci permette dunque di prendere una decisione informata riguardo alla manutenzione della nostra auto.

Un altro esempio può essere il monitoraggio della pressione di una pompa ad acqua. Quando l’acqua scorre al suo interno produce una certa pressione, ma eventuali fluttuazioni possono causare guasti inaspettati. Attraverso il monitoraggio della pressione indicata dal manometro applicato alla pompa, possiamo sapere quando questa condizione si avvera, permettendoci di intervenire in tempo prima che sia troppo tardi.

Conclusioni

Una strategia di manutenzione su condizione non è necessariamente da considerare alternativa ad altre forme di manutenzione preventiva come le programmate o la predittiva. Rappresenta spesso, invece, un valore aggiunto, specialmente laddove applicata ad asset o impianti strategici il cui semplice monitoraggio di alcuni parametri può generare un risparmio considerevole e un’ottimizzazione nell’allocazione delle risorse che possono essere destinate ad azioni di prevenzione su altri asset che richiedono approcci differenti.

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